“…Diario di una regata – Sabato 18 aprile 2015 presso il Circolo Nautico e della Vela dell’Argentario, in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Roma, si è svolto il Primo Trofeo Velico…”
Così veniva annunciata la nascita della Squadra di Vela dell’Ordine degli Ingegneri di Roma nell’articolo a firma del Consigliere Ing. Lorenzo Quaresima che fu pubblicato nel Gennaio 2015 sulla rivista dell’Ordine IOROMA n.1 del 2015.
Ma riavvolgiamo il nastro ed andiamo al Luglio 2014, data che rimane storica per l’Ordine di Roma, che aderendo per la prima volta al Bando di Regata emanato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, si presentava, con una squadra appena organizzata, a partecipare alle Regate del Campionato Nazionale di Vela degli Ordini degli Ingegneri che si svolsero nel Settembre 2014 presso lo specchio d’acqua antistante il Porticciolo di Santa Lucia. In questa cornice, con la collaborazione del Circolo Vela Posillipo, del Reale Yacht Club Canottieri Savoia e del Circolo della Vela e del Remo Italia, chi per aver concesso l’attracco, chi per aver fornito l’appoggio dei gommini di assistenza, chi per l’attività ludica, furono svolte, complice il vento di brezza da SW regolare e puntuale da poter rimettere l’orologio, tutte le regate previste dal bando di regata.
Secondo la formula adottata dal CNI, che ogni anno si arricchisce di novità e modifiche, tutti gli Ordini invitati possono partecipare con un equipaggio ciascuno con formula boat sharing che permette di poter viaggiare con i soli bagagli trovando presso il Circolo organizzatore della regata le imbarcazioni dotate di vele e motore ausiliario.
Ogni anno le imbarcazioni possono essere diverse (2014 a Napoli su J22, 2015 a Venezia con Elan 21, 2016 a Palermo e 2018 a Siracusa su Platù 25, quest’anno ad Alghero (Sassari) su J24) e tale notizia viene data ad inizio marzo. Si hanno quindi 4 mesi se le regate si tengono a giugno (come sarà per quest’anno ad Alghero organizzato da Sassari), o 6 mesi se si tengono a settembre per allenarsi con l’imbarcazione prescelta. Le barche messe a disposizione sono in numero limitato (6 a Napoli, 10 a Palermo, 8 a Venezia, 6 a Siracusa) per cui vengono effettuate manche di eliminazione in uno o anche 3 giorni (Siracusa) e poi l’ultima giornata si corrono le due finali con Batterie Gold e Silver.
Passato Napoli, dove svolgemmo tutte le regate non risultando mai fuori tempo massimo, fu individuato nel Campo di Regata di Cala Galera, complice il collega velista Ruggero Giannini, dove iniziò la rimonta. Con la partecipazione al Trofeo Velico degli Ingegneri di Roma, organizzato dal Circolo Nautico e della Vela Argentario, inizia la vera Storia della Squadra di Vela dell’Ordine.
Iniziamo con la conduzione dei Comet 21 a vele bianche. L’eterogeneità dei partecipanti lo ha consigliato per 3 anni, almeno fino alla partecipazione ai corsi di perfezionamento tenuti nel 2017 (anno di fermo delle attività sportive nazionali per rispetto del lutto causato dal terremoto di Amatrice) in cui furono issati i gennaker, con grande soddisfazione di tutti avendo finalmente toccato con mano la velocità in planata che i Comet 21 sviluppano con la loro leggerezza (soli 600 kg circa) e la gigantesca sproporzione tra la superficie della randa di 17 mq e la superficie del gennaker di 32 mq.
Il perfezionamento nella conduzione dei Comet 21 ci ha consentito di poter partecipare al Campionato Invernale 2017/2018 con la partecipazione di Angelo Di Lorenzo vero animatore del gruppo che puntualmente iniziava le operazioni da Roma raccogliendo la ciurma residente a Roma già a partire dalle ore 7, dovendo prevedere 2 ore e mezza di viaggio per poter arrivare a Cala Galera per le 9,30, orario utile per armare le imbarcazioni, svolgimento della riunione dei timonieri, breve lunch rigidamente di prodotti salati per combattere eventuali malori dovuti al viaggio ed all’andamento ondoso, e poi via alla partenza della prima di tre regate che faranno scendere gli equipaggi a terra per le 17.
Un ringraziamento a Max Minghini, profondo conoscitore dei Comet 21 nonché nostromo del C.N.V.A. ed a Fabio Andreuccetti, Direttore Sportivo, per averci fatto da guida e da generatori di regate (Trofeo degli Ingegneri 2015, 2016 e 2017, Trofeo delle Professioni 2015, 2016, 2017, Campionato Invernale 2017/2018) e di Allenamenti (Chilling di Porto Ercole 2017) che hanno permesso la nascita di un gruppo eterogeneo ma coeso che ha dato prova di costante crescita (Venezia 2015 uscita con ribaltamento per bora 35 nodi in laguna), Palermo secondi in batteria Silver, Siracusa terzi a pari merito con Cagliari) e che si è raddoppiato facendo crescere la parte agonistica del gruppo a due equipaggi pronti a regatare con qualsiasi vento, mare e temperatura, anche grazie alla partecipazione ai Campionati Invernali 2017/2018 e 2018/2019 Platù 25 di Anzio.
Le regate svolte nei mesi di dicembre e gennaio sono sempre state caratterizzate da tempo da veri lupi di mare con temperature prossime allo zero, venti di tramontana con raffiche di 25 nodi, onde corte ed alte che alzando sbuffi di mare finivano con bagnare tutti, timoniere compreso.
Il gruppo si è quindi rigenerato, clonando sé stesso e costituendo un bacino in cui rimane solo l’imbarazzo della scelta, in quanto il CNI oltre a stabilire un limite minimo di partecipanti, fissa anche il limite massimo.
Colleghi liberi professionisti, dirigenti, dipendenti di società d’Ingegneria o di Enti Pubblici (Anas, Italferr, Enel, ecc.) si ritrovano a stretto contatto durante le lunghe boline con tutti i venti della rosa che sbocciando ha creato questa splendida realtà, che riflette sostanzialmente il motto della Amerigo Vespucci “NON CHI COMINCIA MA QUEL CHE PERSEVERA”.
Non si rimane Campioni a Vita e prima o poi si diventa Istruttori di Vela, come è stato per lo scrivente che nel 1980 ottenne il III livello Istruttore Derive e poi nel 2011 dopo una lunga pausa il titolo di Istruttore di Vela d’Altura che per uno strano gioco di date e competenze si è trasformato da I livello a II livello. Con alle spalle centinaia di regate svolte su Vaurien, 470 e Flyng Dutchmann, ho messo a disposizione le mie conoscenze veliche per far crescere la Sezione Vela fino a divenire un vero e proprio squadrone di Colleghi ed Amici che compensano gli inevitabili errori di conduzione e manovra con un impeccabile humor anglosassone. L’organizzazione che è stata migliorata regata per regata ha portato il gruppo a potersi confrontare con i più bravi della classe Platù 25 ed il rispetto che ci siamo conquistati si è espresso verso di noi, in special modo ad Anzio, con l’assistenza e la disponibilità ad effettuare servizi di interventi a costi estremamente bassi (dal motore immerso nel gavone pieno d’acqua riparato a poche decine di euro, alla cortesia della disponibilità di un sommozzatore a recuperare l’ihone 8plus dello scrivente, caduto in acqua. Tali trattamenti vengono riservati dai marinai a chi si comporta lealmente, con educazione marinara e competenza ed è questo che fa grande la Sezione Vela: lo spirito di aggregazione, l’amicizia, la trasparenza e la disponibilità a dare una mano al collega che sta sbagliando una manovra senza aspettare per poter dire “l’avevo detto”.
Una frase mi risuona spesso che mio padre inseriva nei suoi racconti, “IO HO QUEL CHE HO DONATO”. Tale frase dannunziana ha spesso contraddistinto l’operato del gruppo. Infatti, le cose che mi sono venute in mente di questi 4 anni di attività sono quelle che hanno visto i componenti del gruppo presi a donare il loro spirito di gruppo agli altri.
La Vela è uno sport “INVISIBILE” perché non si può svolgere vicino alla costa per obiettivi motivi di sicurezza, e perché nei tragitti che portano al posto barca non si può il più delle volte condurre l’imbarcazione a vela ma solo a motore. È così che veniamo visti dal pubblico che ci vede che sono i soci dei circoli che sono rimasti a terra, i marinai, la Capitaneria. Solo salendo in barca e partecipando si può comprendere questo strano sport. E per salire è necessario seguire un percorso formativo per poter non essere d’intralcio all’equipaggio in manovra. Se si ha la pazienza di seguire un percorso formativo il premio è assicurato perché magicamente iniziamo ad essere considerati una risorsa e non un peso.
La Vela è uno sport ed è anche una “DISCIPLINA” come lo è ad esempio l’Equitazione. La Pulizia della barca, la sua manutenzione per le piccole riparazioni che devono essere fatte prima della prossima regata, il riassetto delle vele una vota usate, addugliare le cime per poterle sospendere ai supporti predisposti, l’ingrassaggio e lubrificazione degli winch, dei bozzelli, il lavaggio della tolda e dei rinvii delle manovre interessate dagli spruzzi di acqua salata.
È in questo mondo INVISIBILE che ci piace giocare a fare le partenze cattive, a fare andare la barca il più veloce possibile, ad inventarsi nuove regolazioni, a scaricare le Apps create per fare partenze e condurre la barca, ad acquistare attrezzi ed utensili necessari per la barca, e così via.
Un saggio disse “DUE SONO I GIORNI PIU’ BELLI NELLA VITA DI UNA IMBARCAZIONE A VELA: IL PRIMO È QUANDO L’ACQUISTI…IL SECONDO È QUANDO LA VENDI”.
La Vela è uno Sport di Sacrifici, il cui superamento rende più forti e consapevoli. Alcune delle più grandi Società Multinazionali chiedono di organizzare i Corsi di Team Manager su Imbarcazioni a Vela in Crociera con risultati eccellenti. In Una Imbarcazione di pochi mq si deve convivere con altre persone che si sono incontrate per la prima volta (mai inserire due persone che già si conoscono). Questo è il trucco che adottai per la prima volta che si incontrarono i colleghi che poi costituirono la Squadra nel 2016 a Cala Galera.
La Vela è uno Sport che fa sviluppare l’ingegno.
“L’INGEGNERIA AL SERVIZIO DELL’UOMO”.
Altro detto paterno che rispecchiava lo stupore nel vedere come, con i giusti accorgimenti, una imbarcazione a vela che la letteratura ci ha sempre rappresentata con il vento che spinge, possa invece risalire il vento di bolina. Tale azione rispecchia l’attività dell’Ingegnere sempre in sfida con le forze della natura.
Sono in programma eventi velici post patente (la quasi generalità di chi prende la patente nautica a vela non sa poi come utilizzarla per mancanza di equipaggio) ed introduzione alle regate per i meno esperti o allenamenti specialistici per chi già ha navigato in crociera e vuole cimentarsi in regata.
Un augurio di Buon Vento a tutti.
a cura di Ing. Sergio Serafini